giovedì 22 luglio 2010

Un treno da perdere...

Voglio raccontare un pensiero che mi è venuto in uno dei miei tanti spostamenti da lavoratore pendolare... Se ne vedono tante viaggiando e se uno evita di sprofondare in una dimensione tutta sua con iPod a palla nelle orecchie può scoprire cose molto interessanti e particolari.

Il mio treno era fermo ad una stazione, dal mio posto al finestrino potevo scorgere tutto quello che avveniva sul binario di fronte. C'era un che di magico nel vedere un folto gruppo di persone che si sistemano e si preparano a salire. Sono come uno sciame informe che si muove apparentemente in maniera caotica e pseudocasuale.
Questa visione ha sempre un certo fascino su di me, ma quella mattina c'era di più.
Il treno del binario di fronte stava per ripartire si era udito il fischio e si stavano per chiudere le porte, al che vidi un distinto uomo in giacca e cravatta con valigetta che aveva cominciato una corsa all impazzata per arrivare al portellone prima della sua chiusura. Poco più in avanti proprio all'altezza del portellone aperto (a volte il destino sembra proprio beffarti), un altro uomo per mano ad un bambino che correvano insieme lungo il binario salutando con la mano il treno in partenza.

Fu commovente poter osservare una simile scena, l'uomo con la giacca nonostante la corsa non riuscì a salire per un soffio e si piegò sulle ginocchie per la corsa imprecando sonoramente contro chissà chì (molto probabilmente a livello subconscio contro se stesso per essere arrivato in ritardo), parallelamente il bambino con suo padre che ridevano felici osservando con occhi giocosi il treno in partenza e ascoltando il suo tipico fischio...

...non me la scorderò mai...

Joe.

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