lunedì 27 dicembre 2010

Come sviluppare il ricordo dei sogni - SogniLucidi.it

Come sviluppare il ricordo dei sogni - SogniLucidi.it

Nelle dimensioni dell'amigdala la complessità della vita sociale

Secondo gli autori la correlazione è peculiare: non esiste una simile relazione tra altre strutture subcorticali e la vita sociale umana e il volume dell'amigdala non è correlato ad altre variabili tipiche della vita sociale degli esseri umani

Anche nell'essere umano l'amigdala è fondamentale per sviluppare una ricca e varia vita sociale: è questo il risultato di uno studio pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience che confermerebbe precedenti ricerche su altre specie di primati che hanno avuto come oggetto le dimensioni e la complessità dei gruppi sociali.

"Sappiamo che i primati che vivono in ampi gruppi sociali hanno una amigdala di grandi dimensioni anche una volta normalizzati i dati rispetto alle dimensioni del cervello e a quelle del corpo", ha commentato Lisa Feldman Barrett, psichiatra del Massachusetts General Hospital (MGH) che ha guidato lo studio. "In modo analogo se si considera l'essere umano, il volume di questa regione cerebrale risulta direttamente proporzionale alle dimensioni e alla complessità delle reti sociali stabilite nell'età adulta".

Si tratta di una circostanza peculiare, dal momento che gli stessi studiosi hanno mostrato come non esista evidenza di una simile relazione tra altre strutture subcorticali e le caratteristiche della vita sociale umana. D'altro canto, il volume dell'amigdala non è correlato ad altre variabili tipiche della vita sociale degli esseri umani.

"La correlazione, inoltre, sembra valere sia per i giovani sia per gli adulti e senza evidenti differenze tra uomini e donne" ha sottolineato Bradford C. Dickerson, ricercatore del dipartimento di neurologia del Martinos Center for Biomedical Research.

i ricercatori sono giunti al risultato analizzando le risposte a un questionario circa il numero dei rapporti sociali stabili di 58 volontari di entrambi i sessi e di età compresa tra 19 e 83 anni e mettendole a confronto con le scansioni effettuate mediante risonanza magnetica che hanno fornito indicazioni circa le dimensioni delle diverse strutture cerebrali, tra cui il volume dell'amigdala.

Il risultato in definitiva sarebbe coerente con la cosiddetta ipotesi del cervello sociale, secondo cui l'amigdala si sarebbe evoluta parallelamente alla complessità della vita sociale, che raggiunge il punto massimo tra i primati.

Altre ricerche, infine, stanno cercando di chiarire il ruolo di anomalie in questa regione cerebrale in diversi deficit neurologici e psichiatrici. (fc)


Fonte ed approfondimento inglese: qui
Fonte: qui

giovedì 23 dicembre 2010

Lampi di luce sul cervello

Grazie a una tecnica chiamata optogenetica, i ricercatori stanno studiando il sistema nervoso con un dettaglio senza precedenti. Le loro scoperte potrebbero portare a terapie psichiatriche migliori. Di Karl Deisseroth

I neuroscienziati si scontrano da tempo con l’incapacità di studiare il funzionamento del cervello in modo abbastanza dettagliato. Una soluzione è emersa, a sorpresa, dalla ricerca genetica su microrganismi che sopravvivono grazie a proteine sensibili alla luce, le «opsine».
Inserendo i geni delle opsine nelle cellule del cervello, gli scienziati usano lampi di luce per innescare a comando l’attività di neuroni specifici. Questa tecnologia, detta optogenetica, permette di eseguire esperimenti molto precisi, studiando singoli tipi cellulari nel cervello di animali che si muovono liberamente, cosa impossibile con gli elettrodi e altri metodi tradizionali.
Anche se è ancora agli inizi, l’optogenetica sta già dando interessanti nuove informazioni sulle basi neurobiologiche di alcune patologie mentali.

(23 dicembre 2010)
Fonte: Le Scienze