venerdì 1 ottobre 2010

Una sincera autoconsapevolezza...

"L'avvenire è del popolo che, a poco a poco o in un sol colpo, conquisterà il potere qui e su tutta la terra. Il peggio è che deve civilizzarsi, e questo non può realizzarsi prima, ma dopo averlo preso. Si civilizzerà solo imparando dai propri errori, che saranno anche gravi, e costeranno molte vite innocenti. O forse no, forse non saranno innocenti perch avranno commesso l'enorme peccato contro natura di non avere capacità di adattamento. Tutti loro, tutti i disadattati, anche lei ed io, per esempio, moriranno maledicendo il potere che hanno contribuito a creare con il proprio sacrificio, a volte immenso. E' che la rivoluzione, con la sua forma impersonale, prenderà la loro vita e persino ne utilizzerà la memoria che resterà come esempio e strumento di dottrina per i giovani che verranno. Il mio peccato è ancora più grande, perchè io, più accorto o con maggiore esperienza, la chiami come preerisce, morirò sapendo che il mio sacrificio obbedisce soltanto ad un'ostinazione simbolo della civiltà putrefatta che si sta sgretolando, e ce per lo stesso motivo, senza che per questo ne venga modificato il corso della storia, e neppure l'impressione che si è fatto di me, lei morirà con il pugno chiuso e la mascella serrata, in una perfetta rappresentazione dell'odio e della lotta, perchè non è un simbolo, lei è parte integrante della società che sta crollando: lo spirito del branco parla atraverso la sua bocca e si muove nei suoi gesti; lei è acuto quanto me, però ignora quanto sia utile l'apporto che da alla stessa società che lo sacrifica."

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