lunedì 2 agosto 2010

Violenza sulle donne ed eccessi di testosterone...

violenza sulle donneOgni giorno si continuano a leggere preoccupanti storie di violenza contro le donne, uno dei più meschini e disgustosi atti che un uomo possa compiere. Siamo circondati da violenza, arroganza e competizione portati all'estremo. Non ho ne le competenze ne il tempo per arrivare alla soluzione del perchè si continuano a verificare notizie come queste,
però vorrei attirare la vostra attenzione su alcuni studi scientifici sul comportamento umano e su alcune colpe che la società ha...

Qualche giorno fa avevo tradotto e pubblicato un articolo di un gruppo di ricercatori, guidato dal Dott. Arthur Aron, professore di psicologia sociale della Stony Brooke University, che ha condotto uno studio su soggetti che avevano recentemente rotto la loro relazione e i risultati hanno dimostrato che il dolore e l’angoscia che questi soggetti provavano erano strettamente connessi alle aree del cervello che sono associate alla motivazione, alla ricompensa e addirittura alla dipendenza e assuefazione.

Se a questa scoperta aggiungiamo quest'altra, che approfondisce il perchè"la modestia maschile non è apprezzata ne dagli interlocutori uomini ne dalle donne", otteniamo un mix quantomeno pericoloso su cui costruire una società...
Infatti, in una società di origine maschilista come la nostra, sono individuabili due modelli distorti per il/la maschio/femmina moderno/a al di la dei quali una persona viene portata dalla società stessa a considerarsi fallita (l'ego di molte persone deboli e insicure per mascherare questo fallimento, che è solo virtuale, tende a crearsi alternative ai disagi creando tentativi di appartenenza in sottogruppi, della serie la logica del branco fa la forza, come gli alternativi, i truzzi, gli emo etc.. dipendenti anche molto dalla cultura, l'età e altri fattori).

Per il maschio è il modello di aggressività totale, di uomo che non deve chiedere mai, che non deve mostrarsi mai debole, timido o umile. In pratica la società di stampo maschilista in cui viviamo è come pervasa da un inno alla vigorosità portata agli estremi, come se si volesse legittimare di fronte ad un diverso genere che non sia il maschile i pregi di una tale dominanza. Da questa concezione non si fa fatica a riconoscere il perchè siano sempre più diffusi i problemi di impotenza, che nella maggioranza dei casi è di origine psicologica, o del perchè se uno crea un e-book di metodi di allungamento del pene diventa subito un prodotto "star" su e-bay.

La donna in questo subbuglio, complice anche il fatto che storicamente non ha mai avuto ruoli riconosciuti di cosiddetto primo piano (sono perfettamente consapevole del detto dietro un grande uomo c'è sempre una grande donna anche se andrebbe precisato cosa viene inteso per "grande uomo" per potermi dichiarare favorevole o contrario...) e la innata e naturale esigenza di essere ammirata, è portata a seguire un modello che deve assolutamente corrispondere con i canoni (sempre in lenta ma costante evoluzione) che piacciono al maschio dominante e infallibile. La donna, se non raggiunge quindi la perfezione fisica dei modelli adatti al maschio infallibile, verrà invasa anche a livello subconscio da un insicurezza latente che la portano al non sentirsi mai adeguata (ovviamente tutto questo vale nella media, quando un uomo e una donna si amano, si sentono adeguati vicendevolmente ed acquisiscono una loro dimensione pensante staccata dalla media sociale). Anche li analogamente all'uomo, vi sono fenomeni di malessere e disagio diffuso, che possono sfociare in malattie vere e proprie come anoressia, bulimia e altre amenità.

In questo scenario, che in effetti sembra apocalittico, ci vorrebbe come in tutte le cose una soluzione più armonica in cui si cominci a premiare valori diversi e più realistici.
E' inutile che la società si dia dei modelli perfetti e invincibili come per esorcizzare la latente e diffusa paura della morte.
Per avere una società migliore io credo che ci debba essere alla base un modello di istruzione un po diverso, non esclusivamente basato sui risultati di aver fatto bene un esercizio o esserti ricordato a mente il teorema 2-bis a pagina 125 del libro X. Ci dovrebbe essere parallelamente all'insegnamento attuale un insegnamento che affronti tematiche sociali basilari come l'intelligenza emotiva del singolo individuo (bambino) all'interno del gruppo (la classe). Solo con una progressione in questo modo si riusciranno ad avere risultati radicali e un maggior rispetto non solo tra uomini e donne (evitando violenze inutili naturale reazione dell'uomo ferito dalla mortificazione o all'esaltazione del proprio ego), ma anche un rispetto maggiore di tutte le cose del creato e della natura (ovviamente a prescindere dalla fede di ciascuno di noi).

Joe.

1 commento:

Rea ha detto...

A questo proposito ritengo utile riflettere sul modo in cui i mezzi di comunicazioni di massa modellino le aspettative del comportamento maschile e femminile nella società italiana. Possiamo far sì che tramite un diverso tipo ed utilizzo del mezzo televisivo il fenomeno sia arginato? Credo di sì...

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