Grazie a una tecnica chiamata optogenetica, i ricercatori stanno studiando il sistema nervoso con un dettaglio senza precedenti. Le loro scoperte potrebbero portare a terapie psichiatriche migliori. Di Karl Deisseroth
I neuroscienziati si scontrano da tempo con l’incapacità di studiare il funzionamento del cervello in modo abbastanza dettagliato. Una soluzione è emersa, a sorpresa, dalla ricerca genetica su microrganismi che sopravvivono grazie a proteine sensibili alla luce, le «opsine».
Inserendo i geni delle opsine nelle cellule del cervello, gli scienziati usano lampi di luce per innescare a comando l’attività di neuroni specifici. Questa tecnologia, detta optogenetica, permette di eseguire esperimenti molto precisi, studiando singoli tipi cellulari nel cervello di animali che si muovono liberamente, cosa impossibile con gli elettrodi e altri metodi tradizionali.
Anche se è ancora agli inizi, l’optogenetica sta già dando interessanti nuove informazioni sulle basi neurobiologiche di alcune patologie mentali.
(23 dicembre 2010)
Fonte: Le Scienze
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